COS’È IL BIM E PERCHÈ È FONDAMENTALE NELL’EDILIZIA.

BIM è un acronimo di provenienza anglosassone che sta per Building Information Modelling che in italiano significa Modellizzazione delle Informazioni di Costruzione. Non è un semplice software, ma consiste in una vera e propria metodologia per progettare in modo efficiente e innovativo un modello di un edificio con tutte le informazioni di un progetto.

Al contrario di quanto si pensa non è un’invenzione del nuovo millennio, ma già nel 1987 si ebbe il primo esperimento, grazie ad una costruzione virtuale di un edificio. Da trent’anni a questa parte – con i grandi passi avanti delle tecnologie – ha solo che migliorato le sue prestazioni nel campo edile. Oggi è definito un processo integrato di condivisione di informazioni ottenute: insomma non ha come finalità solo di raccogliere le informazioni su un edificio, ma è una metodologia ideale per convogliare dati di diversa origine e che possano essere disponibili a qualsiasi professionista che farà parte del progetto di costruzione.

Infatti è un modello molto utile per diverse figure: dall’architetto al geometra, dal costruttore al montatore fino ad arrivare al ruolo dell’ingegnere strutturista: una specie di contenitore che racchiude dentro di sé informazioni multidisciplinari che ha stravolto completamente il modo con cui viene progettato un edificio. Grazie ad esso vi è una collaborazione tra i professionisti nella creazione del lavoro che rende tutte le sue fasi interconnesse tra loro: quella architettonica, strutturale, impiantistica, energetica e gestionale.

A LIVELLO PRATICO COS’È?

Il NIBS (National Institutes of Building Science) lo definisce come la “rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto”. Non è solo una rappresentazione di oggetti in 2D o 3D, ma un modello costituito da un insieme di software in cui inserire dati grafici (come i disegni) e degli specifici attributi tecnici (come schede tecniche e caratteristiche) anche relativi al ciclo di vita previsto. Inoltre, se per esempio deve essere disegnata una finestra o un muro, non c’è bisogno di ridisegnare l’oggetto da capo, ma può essere duplicato; possono venire allegate anche le informazioni visive (altezza, spessore, volume etc.), ma anche le funzionalità e le prestazioni di ogni oggetto BIM presente nel progetto o dell’interno edificio elaborato. 

DIGITAL TWIN: cos’è il gemello digitale.

Letteralmente consiste in una replica virtuale di un progetto, prodotto o servizio che permette di monitorare il tutto ancor prima che venga costruito fisicamente o che venga comunque lanciato sul mercato. A differenza del BIM – attraverso l’uso di sensori IoT (Internet of Things) riesce a gestire dati come temperatura, umidità e consumi energetici; inoltre si possono posizionare sensori per gestire condizionamento e riscaldamento.

Insomma il digital twin è una versione ancora più evoluta del BIM. Si possono realizzare simulazioni in tempo reale, verificare piani di sicurezza e gestire la manutenzione dei singoli componenti. È molto utile per progetti di dimensioni notevoli: esempi di gemelli digitali italiani sono La stazione centrale di Milano e quello del ponte Morandi a Genova per la ricostruzione.

QUINDI QUALI SONO I VANTAGGI DEL BIM?

integrazione in un unico modello le informazioni utili nelle fasi di programmazione, progettazione, realizzazione e manutenzione;

racchiude qualsiasi informazione in merito all’edificio: difficile perdere i dati;

maggiore efficienza e produttività;

minore perdita di tempo;

meno errori grazie ad un controllo più puntuale del progetto;

possibilità alla committenza di avere un’elaborazione virtuale del ciclo di vita dell’edificio, anche dopo la fase di progettazione. Consente quindi di controllare al meglio la manutenzione dei materiali.

Questa tecnologia porta tantissimi vantaggi, d’altronde il suo utilizzo si sta espandendo in tutto il mondo (la utilizziamo noi stessi per prestare determinati servizi), ma è necessario sottolineare che il suo utilizzo necessita un maggiore investimento e lavoro nella fase iniziale – essendo che si devono inserire tutti i dati – ma in seguito semplifica notevolmente la mole di lavoro in caso si voglia ricavare dal modello tridimensionale la certificazione energetica, i calcoli strutturali ecc.

Studio Favalli
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